La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha sottolineato alcuni aspetti dell’attuale Governo Meloni e ha ipotizzato dei cambiamenti con i dem alla guida del Paese.
Nei giorni scorsi la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, aveva parlato letteralmente di “fiato sul collo” alla Premier Giorgia Meloni. E in questo senso sono da leggere alcune nuove dichiarazioni rilasciate a Repubblica da parte della leader dem che ha voluto sottolineare alcuni aspetti negativi dell’attuale Governo andando ad ipotizzare cosa accadrebbe con il Pd alla guida del Paese.

Elly Schlein e le critiche alla Meloni
Nel corso dell’intervista a Repubblica, Elly Schlein ha sottolineato alcuni aspetti negativi del Governo di Giorgia Meloni evidenziando come la Premier sia “specializzata nel raccontare un’Italia che non esiste, un mondo fantastico in cui da quando c’è lei a Palazzo Chigi va tutto bene e i treni arrivano in orario”.
Secondo la leader dem, la realtà sarebbe diversa e vedrebbe “uno spaventoso aumento delle diseguaglianze: il 10% più ricco detiene una porzione del reddito nazionale 10 volte più alta di quello più povero. E altrettanto drammatica è l’ultima indagine Acli: al Sud i bassi salari sono il triplo rispetto al Nord, le donne sono più penalizzate e il lavoro povero riguarda 4 volte di più gli under 30 rispetto agli over 50”.
Critiche della Schlein anche per il Patto di Stabilità: “Il governo ha accettato a capo chino il nuovo patto europeo di stabilità e non si batte con noi per investimenti comuni europei, significa che avremo pochi margini per sostenere famiglie e imprese. Meloni, insisto, ha voltato le spalle a quasi quattro milioni di lavoratori poveri affossando la nostra proposta sul salario minimo”.
La promessa con il Pd al Governo
In questo senso il discorso della Schlein arriva ad un ipotetico Governo guidato dal Pd. La segretaria dem, infatti, ha “promesso”, di fatto, salario minimo e sconti in bolletta con il Partito Democratico al timone dell’Italia.
Secondo la leader “occorre rilanciare la domanda interna, quindi aumentare i salari. Bisogna approvare subito il salario minimo, che è una vergogna la maggioranza abbia bloccato su un binario morto, e rinnovare i contratti nazionali scaduti per 5 milioni di lavoratori. Oggi sarebbe mortale tornare all’austerità”.